07 settembre 2021
15 maggio 2021
Esdra 8:21-36
Laggiù presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva. Infatti mi vergognavo di chiedere al re una scorta armata e dei cavalieri per difenderci lungo il cammino dal nemico, poiché avevamo detto al re: «La mano del nostro Dio assiste tutti quelli che lo cercano; ma la sua potenza e la sua ira sono contro tutti quelli che l'abbandonano». Così digiunammo e invocammo il nostro Dio a questo scopo, ed egli ci esaudì. Allora separai dodici dei capi dei sacerdoti: Serebia, Casabia e dieci dei loro fratelli, e pesai loro l'argento, l'oro, gli utensili, che erano l'offerta fatta per la casa del nostro Dio dal re, dai suoi consiglieri, dai suoi capi, e da tutti gli Israeliti ivi residenti. Misi nelle loro mani seicentocinquanta talenti d'argento, degli utensili d'argento per il valore di cento talenti, cento talenti d'oro, venti coppe d'oro del valore di mille darici, due vasi di bronzo lucente finissimo, prezioso come l'oro, e dissi loro: «Voi siete consacrati al SIGNORE; questi utensili sono sacri, e quest'argento e quest'oro sono un'offerta volontaria fatta al SIGNORE, Dio dei vostri padri. Vigilate e custoditeli, fino a quando li peserete a Gerusalemme, nelle camere della casa del SIGNORE, in presenza dei capi dei sacerdoti, dei Leviti e dei capi delle famiglie d'Israele». I sacerdoti e i Leviti dunque ricevettero l'oro, l'argento e gli utensili, dopo essere stati pesati, per portarli a Gerusalemme nella casa del nostro Dio.
Poi partimmo dal fiume Aava il dodicesimo giorno del primo mese per andare a Gerusalemme. La mano di Dio fu su di noi, e ci liberò dal nemico e da ogni insidia durante il viaggio. Arrivammo a Gerusalemme; e là, dopo esserci riposati tre giorni, il quarto giorno pesammo nella casa del nostro Dio l'argento, l'oro e gli utensili, che consegnammo al sacerdote Meremot figlio di Uria; con lui era Eleazar, figlio di Fineas, e con loro erano i Leviti Iozabad, figlio di Iesua, e Noadia, figlio di Binnu. Tutto fu contato e pesato; e nello stesso tempo si prese nota del peso totale.
Gli esuli, tornati dall'esilio, offrirono in olocausto al Dio d'Israele dodici tori per tutto Israele, novantasei montoni, settantasette agnelli; e, come sacrificio per il peccato, dodici capri: tutto questo, in olocausto al SIGNORE. Poi presentarono i decreti del re ai satrapi del re e ai governatori d'oltre il fiume, e questi furono ben disposti verso il popolo e la casa di Dio.
12 febbraio 2021
2 Cronache 22: 10
Quando Atalia, madre di Acazia, vide che suo figlio era morto, si mise a distruggere tutta la stirpe reale della casa di Giuda.Atalia fu una regina malvagia, una cattiva consigliera, una donna con sentimenti di vendetta e di odio. Il testo ci dice che, alla morte di suo figlio Acazia, si mise in cuore di distruggere tutta la discendenza regale di Giuda. Il desiderio di farsi giustizia generò in lei un profondo senso di vendetta. Le sue nefandezze, la sua empietà divennero un ostacolo per suo figlio. “Le cattive compagnie corrompono i buoni costumi” (1 Cor.15:33) Le frequentazioni, positive o negative, determinano il carattere dell’uomo. Acazia non decise di seguire Dio, ma decise di seguire le orme di sua madre. La bibbia ci fa conoscere uomini che hanno messo da parte Dio ed hanno ascoltato la voce del loro cuore fallendo miseramente.
Caino odiava suo fratello Abele e lo uccise.
Esaù visse lontano da suo fratello Giacobbe perché con inganno gli aveva rubato la sua primogenitura.
Saul era geloso di Davide e lo odiò dal momento che senti delle donne che parlavano tra di loro dicendo: “Saul ha ucciso i suoi mille, e Davide i suoi diecimila” (1Sam. 18:7).
Uomini e donne stolte, senza il timore di Dio, hanno seguito i propri pensieri, i propri sentimenti, segnando la propria vita con sofferenze e dolori. Acazia fu ucciso, chi semina odio raccoglie morte. L’odio non fa sconti a nessuno, se stai riscontrando in te questo sentimento, sappi che al Calvario c’è speranza. Cristo è morto e risorto per liberarti dal peccato. L’odio, la gelosia, il rancore e tanti altri peccati sono il frutto della lontananza da Dio, il tuo Creatore. Gesù ha vinto a motivo del Suo sacrificio. Non imitare Atalia, decidi di seguire le orme di Gesù. Chiedi perdono ed abbandona il peccato, così vedrai la tua vita cambiata. Dio ti benedica.
11 febbraio 2021
2 Timoteo 3:1-5
Devi anche sapere che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro, vanitosi, orgogliosi, bestemmiatori, ribelli ai genitori, ingrati, senza religione, senza amore, sleali, maldicenti, intemperanti, intrattabili, nemici del bene, traditori, sfrontati, accecati dall'orgoglio, attaccati ai piaceri più che a Dio, con la parvenza della pietà, mentre ne hanno rinnegata la forza interiore. Guardati bene da costoro!
Paolo avverte il giovane Timoteo di fare attenzione agli avvenimenti degli ultimi giorni, gli prospetta “tempi difficili”. Ma quali sono le difficoltà? Da quello che leggiamo non si parla di persecuzione, né di malattie, né di fame…. Paolo parla di apostasia dei credenti. Allora erano tempi difficili, oggi più che mai sono tempi difficili. La rigenerazione produce un cambiamento di mente e di cuore. Non si possono conservare i vecchi peccati o nasconderli ed al momento opportuno tirarli fuori. Gli uomini religiosi sono ingannati e vogliono ingannare. Paolo fa un elenco di peccati che troviamo facilmente nel mondo pagano, i figli di Dio hanno messo a morte questi peccati, non possono più risorgere fin quando c’è Cristo nel cuore. Hanno apparenza ma senza sostanza, hanno sembianze ma senza potenza. Gesù disse: “ Guardatevi dai falsi profeti i quali vengono verso di voi in vesti da pecore, ma dentro sono lupi rapaci. Li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così, ogni albero buono fa frutti buoni, ma l'albero cattivo fa frutti cattivi. Un albero buono non può fare frutti cattivi, né un albero cattivo fare frutti buoni. Ogni albero che non fa buon frutto è tagliato e gettato nel fuoco. Li riconoscerete dunque dai loro frutti ”. ( Matteo 7:15-20) Questi uomini amano se stessi, hanno messo da parte l’amore per Dio, amano i piaceri, le sensazioni, le adulazioni. Paolo avverte Timoteo in modo imperativo “Allontanati!” Voglia essere la preghiera di tanti che amano il Signore “Oh Dio apri i miei occhi affinché anch’io possa allontanarmi dagli uomini che non hanno il senso delle cose di Dio…” Caro amico che leggi non lasciarti trascinare da te stesso, da ciò che provi, oppure da altri che ti promettono una vita egoistica centrata solo sulla propria felicità. Sappi che Cristo Gesù ha dato la Sua vita sulla croce per liberare gli uomini dalla condanna eterna a motivo del peccato. Concentrare le tue forze su te stesso non serve a nulla, liberarti da solo dal peccato è impossibile. C’è una sola via, un solo Signore, Cristo Gesù. “Ma ora, liberati dal peccato e fatti servi di Dio, avete per frutto la vostra santificazione e per fine la vita eterna; perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 6:22-23)
16 gennaio 2021
ALI DELLA PREGHIERA
Viviamo nell'era del volo, in cui le ali meccanizzate hanno assunto un ruolo importante sia nel campo civile come in quello militare. Un esercito senza una forte aviazione, oggi in una guerra sarebbe perduto irrecuperabilmente. Più è efficiente l'aviazione, più grande è la possibilità di sconfiggere il nemico in modo svelto ed efficace. La stessa cosa possiamo applicarla ai figliuoli di Dio nella lotta contro i principati, contro le potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebre, contro le forze spirituali della malvagità che sono nei luoghi celesti (Efesini 6:12). Leggiamo in Isaia 40:31 "ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano." In Esodo 17 leggiamo d'una grande battaglia tra il popolo d'Israele e Amalec e come Mosè, arrampicandosi sulle cima della montagna, pregasse alzando le mani verso Dio. Fino a quando Mosè aveva le mani alzate Israele vinceva, ma non appena le lasciava cadere vinceva Amalec. Aaronne e Cur riconoscendo l'indispensabilità della preghiera, sostennero Mosè d'ambedue i lati con le loro mani fino al tramonto del sole. In tal modo Giosuè riportò una completa vittoria del popolo d'Israele sul nemico. Per questa ragione riconosciamo dall'episodio perché il nemico dell'anima nostra faccia il suo estremo sforzo per poter paralizzare la forza spirituale dei cristiani, tarpando le ali della preghiera. Alcuni anni fa ricevetti notizie d'un predicatore che aveva fatto naufragio nella sua vita spirituale. Anni prima io l'avevo conosciuto come un potente strumento nelle mani di Dio, il quale condusse molte anime alla certezza della salvezza. Molte meravigliose guarigioni erano avvenute per il suo ministerio. Non riuscivo a capire perché un uomo di Dio come io l'avevo conosciuto ed amato potesse fallire e diventare inutile per il servizio divino. Coi pensieri aggravati da questo servo di Dio caduto spiritualmente e indietreggiato, mi decisi di andare a trovarlo con la speranza di riacquistarlo per il Signore. La prima cosa che sentii dalle sue labbra, furono tante accuse contro i suoi collaboratori. Per il suo fallimento dava la colpa a tutti gli altri, ma non a se stesso. Io gli proposi di inginocchiarci insieme. Durante la preghiera ebbi una visione in forma di una grande cicogna con delle ali ben sviluppate. Apparve una mano diabolica che prendeva una forbice ed incominciava a tagliare le penne delle ali di quel bell'uccello con l'intenzione di rendere più attraente il suo aspetto. Un'altra cicogna che le stava vicino, cioè il suo compagno, stese le ali e prese il volo. La prima cicogna ormai d'aspetto più attraente con le sue ali truccate, ma limitata cercava anch'essa d'alzarsi nell'aria. Ma subito dopo aver raggiunto in volo alcuni metri cadde per terra. Fu uno spettacolo triste, vedere l'uccello compiere tanti tentativi vani. Le sue ali tarpate non erano più in grado di portare il proprio peso in volo. Finalmente cadde per terra tutto esausto e sanguinante, mentre il suo compagno continuava il volo trionfante. In un primo momento non riuscivo a collegare la mia visione con il problema del mio amico. Poi vidi un uomo con le braccia stese verso il cielo che lottava con Dio. Le sue braccia erano simili a delle ali. Ricevetti l'interpretazione che ciò si riferisce a Mosè che lottò nella preghiera durante la battaglia del popolo di Dio col nemico. Le parole in Isaia 40 mi stavano chiaramente davanti: "Ma quelli che sperano nel SIGNORE acquistano nuove forze, si alzano a volo come aquile, corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano." Mi fu reso chiaro che nella preghiera queste ali spirituali sono le nostre braccia che eleviamo verso Dio per la vittoria sulle nostre difficoltà e tentazioni. In questo modo riceviamo nuova forza e coraggio. Per questo il nemico si dà così tanto da fare per tarparci le ali della preghiera, affinché noi non riportiamo la vittoria su di lui ma diventiamo piuttosto le sue vittime.
LA CONFESSIONE DI UN PREDICATORE
Quella visione la raccontai al predicatore sopra nominato, il quale scoppiò immediatamente in pianto amaro dichiarandomi di riconoscere in quel momento la causa del suo indietreggiare. Mi disse: "Era mia abitudine dedicare ogni giorno un certo tempo alla preghiera. Quando facevo questo, notavo delle meravigliose vittorie nella mia vita e Dio si serviva di me in molte maniere. Man mano però che il mio lavoro cresceva io incominciavo ad abbreviare la mia meditazione giornaliera, fino ad arrivare più tardi al punto di non trovare quasi più nessuno spazio di tempo per essa. Quando venivano delle difficoltà e dei problemi non avevo quindi la forza di vincerli, alzandomi su di essi. Ormai ero la vittima d'un nemico crudele ch'era riuscito a tarparmi le ali"! Mentre quel predicatore mi spiegava le ragioni del suo raffreddamento spirituale, mi ricordai come il Signore già tanti anni fa mi aveva incoraggiato a dedicarmi ogni giorno prima dell'alba alla preghiera. Ciò significò che spesso dovetti alzarmi molto presto. Così succedeva che, specialmente nei mesi estivi quando intraprendevamo già prima dello spuntar del sole un viaggio missionario o ci recavamo ad un lavoro, per poter pregare io mi dovevo alzare ancora prima, per avere il mio determinato tempo col Signore. Qualche volta mi succedeva di abbreviare il tempo della meditazione mattutina pensando di poterla recuperare durante il giorno, ma la possibilità di riafferrare il tempo della meditazione trascurata svaniva sempre. Con quest'esperienza riconobbi che non è buona cosa concedere al diavolo di tarparci le ali spirituali.
SULLA LUNGHEZZA DELLE ALI
Non tutti gli uccelli hanno le ali della stessa lunghezza. Così è pure per i figli di Dio. Ognuno deve riconoscere la volontà di Dio sulla lunghezza delle proprie ali. Alcuni credenti sentono di dedicare ogni giorno delle ore per la preghiera, mentre per altri bastano un quarto d'ora o una mezz'ora per soddisfare il bisogno giornaliero. Ma ognuno dovrebbe ogni giorno pregare tanto tempo quanto il Signore gliene ha assegnato, oltre alle supplicazioni e alle preghiere in comune, altrimenti verrà meno nella fede.
Vi sono pure degli uomini i quali per mancanza di fede pregano troppo a lungo, ripetendo sempre la stessa preghiera, mentre altri pregano troppo brevemente, senza venire in contatto con Dio. Oh, che le nostre ali abbiano pure la lunghezza giusta come previsto dal Signore, in modo che quando suonerà la tromba di Dio potremo prendere il volo, in un batter d'occhio. Per poter paralizzare la cicogna non ci fu bisogno di tagliarle le ali completamente, ma bastò soltanto toglierle un pò della piena lunghezza d'esse, per conformarle alle esigenze del mondo, e già l'uccello fallì il volo. Perciò ho la sicurezza che non valga la pena di raccorciare il tempo della tua preghiera nemmeno per alcuni minuti, o in caso di un appuntamento importante. Bisogna che ogni credente, ogni chiesa sappia per certo che il tempo per la preghiera non può essere sacrificato per nessun’altra faccenda, perché nella preghiera troviamo la forza per la vittoria. Non dimenticherò mai quell'avvenimento quando alcuni giovani cacciarono un uccello che svolazzava nell'aria avendo le ali danneggiate. Essi si divertirono a tirargli dei sassi, finché l'atterrarono. Così capii come satana si diverta nel danneggiare le ali di preghiera dei figli di Dio, per poterli abbattere, togliendo loro la possibilità d'alzarsi sopra le difficoltà del mondo. Tutti quelli che mantengono la completa lunghezza delle ali in dolce comunione con Dio, riportano la vittoria sugli attacchi del nemico prima ancora ch'egli li abbia realmente attaccati. L'Eterno Dio Onnipotente il Creatore d'ogni cosa non è mai né stanco né debole. Egli dà nuova forza allo stanco, e accresce vigore a quello che è spossato. Lo porta sulle ali d'aquila nella Sua Presenza.
CIO’ CHE GLI UCCELLI C'INSEGNANO
Per la maggior parte degli uccelli le ali rappresentano l'unica arma di difesa contro il nemico. Essi non possono fidare né su dei buoni denti, né su delle zampe, né su dei corni, quando però si sentono in pericolo, si elevano semplicemente verso l'alto. Tante volte ho osservato il nostro gatto stare in agguato (presso la gabbia) degli uccellini, per afferrarne qualcuno. Non appena esso si slanciava verso l'uccello più vicino, questo si trovava già in aria, mentre il gatto deluso guardava la preda ormai persa. Solo grazie alle ali gli uccelli possono mettersi in salvo. Perciò usufruiamo sempre di queste ali di preghiera per rifugiarci sul cuore del Padre Celeste. Il Salmista dice: "L'anima nostra è scampata come un uccello dal laccio degli uccellatori, il laccio è stato rotto e noi siamo scampati ". (Salmo 124:7).
LA PREGHIERA PER DELLE ALI!
Davide pregò: (Salmo 55: 6-7) "Oh avess'io delle ali come la colomba! Me ne volerei via e troverei riposo. M'affretterei a ripararmi dal vento impetuoso e dalla tempesta". Noi che viviamo nella meravigliosa era dello Spirito Santo non dobbiamo farci dei sogni illusori circa le ali. Delle ali ci sono date! Esse sono le ali della preghiera. Gesù ci ha comandato di pregare, e la colomba dello Spirito Santo ci viene in aiuto per poter stendere le ali che ci portano nella Presenza di Dio.
PIETRO
Se Pietro fosse stato sveglio pure un’ora sola insieme con Gesù in quella notte in cui il Suo Maestro lottò nella preghiera in modo tale che il sudore era come grumi di sangue, certo, egli sarebbe stato fortificato per la tentazione e quel rinnegamento vergognoso gli sarebbe stato risparmiato. Poco prima aveva sfoderato la spada per la lotta, ma le ali della vittoria vennero tristemente meno.
GESU’
Gesù stesso usava le ali di preghiera continuamente, in quanto Egli pregava delle notti intere. Questo Gli rese possibile la vittoria completa contro i principati, contro i dominatori di questo mondo di tenebre e contro le potestà facendone un pubblico spettacolo e poter trionfare sull'inferno e la morte. La stessa disponibilità Dio l'aspetta da noi. 11 fatto che i figliuoli d'Israele fossero portati dal Signore su ali d'aquila verso di Lui, non significa ch'Egli li portasse continuamente sulle Sue ali, ma piuttosto voleva dire che l'Eterno li alimentava con le proprie ali. le quali furono di grande aiuto in particolar modo a Mosè, Elia ed altri. Mentre Gesù Cristo, il nostro Sommo Sacerdote che vive sempre e intercede per noi portandoci sulle Sue ali di preghiera, aspetta da noi che siamo i suoi re e sacerdoti unti da Dio, che usufruiamo delle nostre ali. Ciò vuol dire che pratichiamo tale privilegio per noi personalmente e nelle comunità.
SANSONE
Hai concesso a satana di tarpare e trasformare le tue ali di preghiera e renderle inutili? Allora hai commesso la stessa follia di Sansone il quale era cosciente e consapevole del fatto che concesse a Dalila di privarlo della sua forza divina nel permetterle di tagliargli i capelli.
ALLA CHIESA
Oh chiesa del Signore, si è allontanata dai tuoi membri questa forza soprannaturale di Dio? Il tuo operare, i tuoi messaggi, le tue riunioni, sono esse forse prive di gioia, prive di forza, forse non sono che un eco dello stato trionfante della vita pulsante e sobria di prima? Le nostre riunioni sono esse prive di vita e nella testimonianza, nelle riunioni all'aperto manca quello slancio dinamico? La nostra visione per l'evangelizzazione si estende ancora fino agli ultimi angoli della terra, o la nostra vista spirituale si è limitata in modo che vediamo appena la nostra immediata vicinanza? Le nostre ali non sono esse più capaci di portare l'Evangelo a tutti i popoli, per evangelizzare il mondo per il quale scopo Cristo ha mandato lo Spirito Santo perché noi fossimo rivestiti di potenza dall'alto?
LE ALI POSSONO CRESCERE DI NUOVO
Nella sua grande distretta Sansone guardò in se stesso, confessò i suoi peccati e cercò la faccia di Dio. Egli si ravvide sinceramente e ricominciò a pregare. Ebbe ancora la forza di girare il mulino, ma aveva perso l'energia per poter condurre il suo popolo fuori dal paganesimo ed inoltre con fatica dovette recuperare ciò che aveva perso. I suoi capelli crebbero di nuovo. Non soltanto questo, ma anche la forza soprannaturale di Dio ricominciò ad agire in lui. Il suo cambiamento interno ebbe come conseguenza: una manifestazione esterna in modo che tutti quelli che erano intorno a Sansone poterono notare che Dio era nuovamente con lui. Ma riconosciamo chiaramente: quando Sansone ritornò finalmente alla vocazione rivoltagli da Dio, era già storpiato, cieco aveva sciupato degli anni e sofferto molto e il suo popolo con lui prima che egli si potesse trovare nuovamente al posto dove Dio nella Sua Grazia voleva che fosse. Per l'ultima sua vittoria Sansone dovette pagare con la propria vita. Perciò: non concedere al diavolo di confonderti tarpandoti le ali.
LA CHIESA PRIMITIVA
Queste verità menzionate non riguardano la singola persona solamente, ma anche la chiesa. La chiesa del Signore nacque con delle ali spirituali, come la cicogna e come l'aquila nascono con delle ali naturali. Per poter sfruttare appieno le ali bisogna che queste si sviluppino fino alla piena lunghezza. Quando la giovane chiesa era radunata d'un solo cuore aspettando la promessa del Padre, cominciarono ad allungarsi le sue ali. Ad un tratto dal cielo venne un rumore come il soffio d'un vento forte, che rese forti le ali dei credenti e quando furono pieni di Spirito Santo, essi furono liberati dalla paura e dall'oppressione e predicarono con grande gioia il messaggio del Cristo risorto per la salvezza di tutti quelli che avrebbero creduto. In tal modo la chiesa primitiva andò di vittoria in vittoria volando con le ali datele da Dio. Guai però alla chiesa che dovesse dedicarsi solo agli affari esterni trascurando la preghiera e l'attendere alla voce di Dio, riducendo il tutto ad un minimo. Se satana riesce a tarpare le ali della chiesa, allora ha già vinto, anche se tale chiesa dovesse presentarsi elegante e moderna per quanto riguardo il taglio delle ali adottato per i giorni d'oggi. La chiesa primitiva si serviva continuamente delle ali di preghiera. Di fronte alla terribile e crudele persecuzione, i credenti pregarono e in quel mentre il luogo tremò ed essi furono pieni dello Spirito Santo e predicarono la parola con grande franchezza. I credenti furono così sollevati al di sopra delle miserie umane, degli ostacoli, e della tribolazione, saltarono dei muri, passarono in mezzo ai tumulti nuotando vittoriosamente contro le correnti mondane. Chiesa del Signore, accertati della giusta lunghezza delle tue ali e bada che le ali tarpate crescano nuovamente! Attendi davanti a Dio finché, tu sia portato in alto nella presenza del Signore e tu abbia la vittoria sui principati e sui dominatori di questo mondo di tenebre.
Fatti ridare il "vecchio" tempo di preghiera con la sua potenza e gloria.
Rifletti: Non permettiamo a satana per nessuna ragione di tarparci le ali!
J- R. GSCHWEND
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