25 marzo 2020


ALLEGREZZA CRISTIANA

... Allegri nella speranza.
 Romani 12:12

L’allegrezza nasce nell’uomo per le cose che ha o per quelle che spera di avere; purtroppo le cose offerte dalla vita sono effimere e fugaci e quindi anche l’alle­grezza risulta, nella vita dell’uomo, un sentimento mo­mentaneo e, generalmente superficiale.
Non è così per il cristiano, per il vero cristiano; le realtà capaci di generare allegrezza sono infinite ed eter­ne per lui, ed egli può far festa ogni giorno per l'abbon­dante grazia che ha realizzato e che possiede. Il suo nome è scritto nel cielo, egli è figlio ed erede di Dio, gode della Sua assistenza e della Sua provvidenza e gioisce per la be­nedizione della Sua presenza.
Anche se vengono le prove e se le tentazioni aumen­tano dì violenza, il cristiano continua ad essere un “vaso “ pieno dell’eccellenza della grazia di Dio ed ha tutta la ragione per essere allegro.
Ma c’è un motivo dominante nell’esperienza del cri­stiano che determina ed alimenta l’allegrezza e questo è la “speranza”. Dobbiamo ricordarci che quando la dot­trina cristiana parla di speranza, non si riferisce mai a quella specie “d’illusione” che esiste in ogni individuo e che gli fa “sognare” le cose che più desidera. La “spe­ranza” cristiana è il senso d’aspettativa volto all’adempimento sicuro delle promesse di Dio: la gloria eterna dei credenti in Cristo Gesù. Questa speranza è la fonte stessa dell’allegrezza perché anticipa per i pellegrini di Dio il giorno del riposo, e in una certa misura spirituale lo fa cedere ad ogni credente, già in questa terra.
Il cammino è lungo, la marcia è faticosa, le diffi­coltà qualche volta sono schiaccianti, ma che importa, se guardando avanti si possono scorgere le mura prezio­se della città di Dio e si possono mirare quelle meravi­gliose porte di perla?
La vita sfugge, attraverso lo scorrere degli anni o l’incalzare della malattia, ma perché attristarsi quando anche questo serve per avvicinarsi alla luce, alla gloria, all’eternità?
Siate allegri nella speranza: lasciatela zampillare an­che nelle ore più oscure o nelle situazioni più difficili e da quella fonte sgorgherà sempre un’allegrezza pura che il mondo non conosce ma che ogni cristiano può possedere nella grazia del Signore.

Festeggia cristiano, il tuo nome è scritto nel cielo... le pene di quaggiù non possono cancellarlo!

(Tratto da Pane di Vita)

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