“Per questo mi sforzo di conservare in ogni momento una coscienza irreprensibile davanti a Dio e davanti agli uomini.”
(Atti 24:16)
Che bell’esempio e che lezione possiamo trovare in questa dichiarazione dell’apostolo Paolo nella sua testimonianza davanti al governatore Felice! Viviamo in un mondo disonesto e ingiusto. Questo diventa fin troppo evidente nella nostra vita quotidiana, particolarmente nel mondo degli affari, dove, attraverso bugie e inganni, vengono fatti accordi per ottenere i maggiori profitti. Come dovremmo comportarci in quanto cristiani in tali circostanze? Per rispondere a questa domanda, ricordiamo per prima cosa a noi stessi quale è lo scopo finale della nostra vita. Noi non siamo su questa terra per guadagnare mucchi di soldi, ma per glorificare Dio nella vita di tutti i giorni. Dobbiamo avere questo in mente nel nostro posto di lavoro, così da non essere influenzati dalla sete di profitti del mondo. Il versetto di oggi è un ulteriore aiuto: facciamo in modo che noi tutti possiamo avere una “coscienza pura” davanti a Dio e agli uomini. Siamo giusti e onesti al lavoro, anche se il nostro capo e i nostri colleghi agiscono diversamente. Potrà capitare di avere degli svantaggi come risultato. Ma cosa è questo se comparato con la gioia di vivere in armonia con Lui? Una coscienza pura non ha più valore di ricchezze e successo nel mondo? Possiamo essere sicuri di questo: se onorare Dio è la nostra priorità, Egli si prenderà cura di noi. “Il mio Dio provvederà a ogni vostro bisogno, secondo la sua gloriosa ricchezza, in Cristo Gesù.” (Filippesi 4:19)
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