27 giugno 2019



                                        Lettura Biblica


 Romani 1:1

Paolo, servo di Cristo Gesú, chiamato a essere apostolo, messo a parte per il vangelo di Dio, che egli aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesú Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome fra i quali siete anche voi, chiamati da Gesú Cristo a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati a essere santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesú Cristo. Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesú Cristo riguardo a tutti voi, perché la vostra fede è divulgata in tutto il mondo. Dio, che servo nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che faccio continuamente menzione di voi chiedendo sempre nelle mie preghiere che in qualche modo finalmente, per volontà di Dio, io riesca a venire da voi. Infatti desidero vivamente vedervi per comunicarvi qualche carisma affinché siate fortificati; o meglio, perché quando sarò tra di voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. Non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche tra di voi, come fra le altre nazioni. Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti; cosí, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunziare il vangelo anche a voi che siete a Roma. Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: "Il giusto per fede vivrà". L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balía della loro mente perversa sí che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.

25 giugno 2019


Giudici 8:30,31

Gedeone ebbe settanta figli, che gli nacquero dalle sue molte mogli. La sua concubina, che stava a Sichem, gli partorí anche lei un figlio, al quale pose nome Abimelec.

Gedeone è uno dei personaggi più interessanti dell’intero libro dei Giudici. Ma ciò che è più importante per noi è che lui fu un uomo di fede, un esempio da seguire. Dopo la grande vittoria sui Madianiti gli uomini di Israele volevano farlo loro re. Chi di noi avrebbe resistito a questa tentazione? Per Gedeone era fuori questione: Dio Stesso era Re sopra Israele e doveva restarlo. Sfortunatamente la via di Gedeone non rimase su questo alto livello. Le scritture ci raccontano che l’efod divenne un laccio per lui. Inoltre prese molte mogli, una delle quali gli partorì un figlio al quale mise il nome di Abimelec. Questo nome significa: “Mio padre è re!”. Come poteva questo accordarsi con il suo precedente rifiuto di diventare un re? Qualche traccia di orgoglio si era radicata nel suo cuore? Aveva cominciato a compiacersi della prospettiva di una dignità regale, sì da cambiare il suo punto di vista? Non abbiamo una spiegazione sicura. C’è comunque un avvertimento per noi in tutto questo. Possiamo essere capaci di nascondere il nostro orgoglio, eppure ne troviamo il riverbero nei nostri figli. Non vogliamo forse che loro siano migliori di noi? Usando la sua astuzia, il diavolo trova vari modi per suscitare il nostro innato orgoglio. Felici sono coloro la cui gloria è solo nel Signore! Dio li onora e preserva le loro anime dal perdere il proprio equilibrio.
“Perciò prendete la completa armatura di Dio, affinché possiate resistere nel giorno malvagio, e restare in piedi dopo aver compiuto tutto il vostro dovere” (Efesini 6:13)

23 giugno 2019

William Cowper, poeta inglese, nacque il 26 novembre del 1731 e morì il 25 aprile del 1800













22 giugno 2019


Marco 16:1-8

Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare a imbalsamare Gesù. Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, vennero al sepolcro al levar del sole. Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà via il masso dall'ingresso del sepolcro?». Ma, guardando, videro che il masso era già stato rotolato via, benché fosse molto grande. Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero paura. Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto. Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come vi ha detto». Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente a nessuno, perché avevano paura.


        Era appena passato il sabato, la mattina molto presto delle donne si recarono al sepolcro per ungere il corpo di Gesù con degli aromi. Sapevano che davanti la tomba c’era una enorme pietra e si domandavano “Chi ci rotolerà la pietra dall’apertura del sepolcro?” Forse anche tu ti vuoi recare al sepolcro dove pensi che ci sia il corpo di Gesù, e proprio come queste donne ti stai chiedendo, come farò a rimuovere questa enorme pietra per incontrare Gesù? Qual è questa enorme pietra: la pietra dell’incredulità, la pietra della religiosità, la pietra del dovere...Non temere non dovrai recarti al sepolcro, non dovrai rotolare nessun sasso, perché Gesù è risuscitato e siede alla destra di Dio. Il Signore vuole che tu lo incontri personalmente in un modo semplice e alla portata di tutti. Un giorno un carceriere preso dalla disperazione e dallo sconforto per quello che era successo chiese a Paolo e Sila “Signori, cosa devo fare per esser salvato?”. La risposta fu “credi nel Signor Gesù…”. Semplice, credi nel sacrificio di Gesù e nella Sua resurrezione e sarai salvato. Tu ti domanderai è così facile non può essere possibile, ascolta le parole di Paolo nella lettera ai Romani “perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato; infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia e con la bocca si fa confessione per essere salvati. Difatti la Scrittura dice: “Chiunque crede in lui, non sarà deluso”. (Romani 10:9-17) L’angelo annunciò a queste donne l’evangelo “Voi cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. È risorto, non è qui.” Cristo è vicino a te, chiedi al Signore di entrare nella tua vita, ed Egli lo farà.

21 giugno 2019


Giovanni 4:10

Gesú le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto, ed egli ti avrebbe dato dell'acqua viva".

Ad un povero musicista ammalato, che era diventato noto solo verso la fine della sua vita, fu dato un riconoscimento in forma di pergamena arrotolata in una custodia di pelle come tributo dai suoi ammiratori. Poiché egli necessitava di un aiuto finanziario, gettò il dono con rabbia nell’armadio. Non molto tempo dopo morì. Realmente aveva vissuto nella povertà. I suoi eredi furono sorpresi quando trovarono tra ciascun foglio di quella pergamena di riconoscimento una banconota di alto valore. Lo sfortunato musicista non si era mai preso il disturbo di aprire la custodia e così non aveva mai saputo quale tesoro essa conteneva. Quante persone sono simili a lui. Sbagliano nel considerare e nel riconoscere tutta la bontà di Dio verso di loro. Sono incapaci di apprezzare il vero valore della loro salute, intelligenza, libertà che Dio ha loro concesso. Soprattutto, essi tristemente ignorano il Suo “dono ineffabile” (II Cor. 9:15) e come risultato si rendono colpevoli. La gioia più grande che Dio ci offre è la vita eterna in Cristo Gesù, nostro Signore. Egli descrive se stesso come il “dono di Dio” quando parla con la donna al pozzo di Giacobbe. Se noi abbiamo Lui, saremo i più ricchi e i più felici degli uomini.

20 giugno 2019



LEGGIAMO DALLA BIBBIA LUCA:18:1-8



La vedova e il giudice

        Propose loro ancora questa parabola per mostrare che dovevano pregare sempre e non stancarsi: «In una certa città vi era un giudice, che non temeva Dio e non aveva rispetto per nessuno; e in quella città vi era una vedova, la quale andava da lui e diceva: "Rendimi giustizia sul mio avversario". Egli per qualche tempo non volle farlo; ma poi disse fra sé: "Benché io non tema Dio e non abbia rispetto per nessuno, pure, poiché questa vedova continua a importunarmi, le renderò giustizia, perché, venendo a insistere, non finisca per rompermi la testa"». Il Signore disse: «Ascoltate quel che dice il giudice ingiusto. Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti? Io vi dico che renderà giustizia con prontezza. Ma quando il Figlio dell'uomo verrà, troverà la fede sulla terra?»

16 giugno 2019


Luca 9:58 e Giovanni 1:11

Luca 9:58

E Gesú gli rispose: "Le volpi hanno delle tane e gli uccelli del cielo dei nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo".

Giovanni 1:11

"E' venuto in casa sua e i suoi non l'hanno ricevuto;"

Se abbiamo ricevuto un freddo benvenuto quando abbiamo visitato qualcuno, non ci sentiremo incoraggiati a invitare la persona interessata e a trattarla con ospitalità. Ma questo è precisamente quello che ha fatto il Figlio dell’Uomo nonostante il modo in cui è stato trattato.

Come fu ricevuto? È venuto nel paese che era suo di diritto, ma il Suo popolo non lo ha voluto. “ “Non c’era una stanza per loro (Maria, Giuseppe e il piccolo Gesù) nell’albergo. (Luca 2,7). Il suo popolo non voleva avere niente a che fare con Lui; essi insistettero che dovesse morire, preferirono liberare un ladro ed un omicida, Barabba, e crocifissero Gesù. Non c’era posto per Lui nel mondo. E’ molto diverso oggi?

Ascolta come Gesù reagisce alla Sua reiezione: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore…..Io vado a prepararvi un luogo….e quando sarò andato …… tornerò e vi accoglierò presso di Me.(Giovanni 14:2,3)

Questo posto nella casa di Suo Padre è pronto per tutti coloro che Gli appartengono attraverso la fede. Gesù è venuto nel nostro mondo e c’è stata solo una croce per Lui. Ora Egli ci invita ad essere con Lui. Cosa sta preparando per noi? Un trono da condividere. Così il Signore risponde alla malvagità dell’uomo. Non dovrebbe ognuno dargli un posto nel proprio cuore? Quale dovrebbe essere la migliore risposta alla sua offerta?

12 giugno 2019

 Matteo 17:2

"E fu trasfigurato davanti a loro; la sua faccia risplendette come il sole e i suoi vestiti divennero candidi come la luce."


In questo modo l’evangelista Matteo descrive il Signore Gesù Cristo sul monte chiamato appunto della trasfigurazione. I tre discepoli di Gesù che sperimentarono questo evento, Pietro, Giacomo e Giovanni, rimasero sbigottiti da ciò che avevano visto. Il Maestro che avevano accompagnato per alcuni anni aveva inspiegabilmente cambiato la sua sembianza davanti ai loro occhi. Il suo viso era paragonabile solo al sole, e i suoi abiti alla luce. Chi era realmente il loro Signore? In realtà era la stessa Persona. Era come se parte del suo essere essenziale fosse stato improvvisamente rivelato: “luce” illustrazione di purezza e santità. Che è proprio la natura di Gesù Cristo. Egli non ha mai avuto, relazione con il peccato, in alcun modo ha contaminato se stesso, a differenza di noi uomini. Perciò è stato possibile per lui portare le colpe degli altri sulla croce ed essere giudicato per esse. L’ “Agnello di Dio” doveva essere immacolato. Il figlio di Dio era proprio questo. L’unico a poterci liberare dall’ingiustizia e dalla contaminazione. Tuttavia Gesù Cristo è anche il Giudice e il Re che viene. I tre uomini Lo videro sul monte in quella sembianza e lo testimoniarono. Possiamo dubitare di questo semplicemente perché ci sembra irreale ed è in contraddizione con qualsiasi cosa abbiamo sperimentato finora? Le Sacre Scritture affermano “Ogni occhio lo vedrà” (Apocalisse 1:7). Per questo motivo tutti dovremmo essere preparati per quell’incontro.

11 giugno 2019


Cosa ti domina


I Corinzi 6:12
Ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è utile. Ogni cosa mi è lecita, ma io non mi lascerò dominare da nulla.

La parola dominare significa tenere qualcuno sotto il proprio controllo o potere o autorità, signoreggiare. Paolo, lo scrittore dell’epistola ai Corinzi, poteva dire in piena libertà “io non mi lascerò dominare da nulla”. Sorge spontanea una domanda, com’è possibile essere così libero interiormente da avere la forza di non lasciarsi dominare da nulla. È possibile avere una condizione interiore libera da qualsiasi dominio? Come credente ti dico che è possibile. Gesù diceva: “Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete veramente liberi” (Giovanni 8:36) A chi parlava Gesù? A Giudei che avevano creduto in Lui, li esortava e li incoraggiava a rimanere Suoi discepoli perché solo così potevano essere liberati dalla schiavitù del peccato (cf v.34). Il peccato domina l’uomo e offende Dio. La scena mondiale è una riprova delle parole di Gesù, gli uomini sono schiavi dell’alcol, droga, sesso, vizi, per non parlare del potere economico mondiale che tiene sotto dominio il mondo intero. Gli uomini pensano di dominare le sorti dell’universo, nascondendo le sconfitte ed i legami. Le guerre iniziano prima dal cuore dell’uomo e poi si tramutano in azione aberranti e mostruose. L’uomo non potrà mai conoscere Dio se non nasce dall’alto. Solo Cristo può darti una vera libertà, solo Cristo ti mette in condizione di vivere la tua libertà Esamina il tuo cuore, domandati e rispondi sinceramente: “Ho qualche legame? Ho la forza di non farlo?” Scoprirai delle verità che ti erano nascoste, ti renderai conto che sei schiavo, il peccato ti domina. La soluzione c’è, ed è vicina a te. “Cristo Gesù” è l’unico che è morto ed è risorto per darti la libertà. Se decidi sinceramente di essere liberato dalla tua condizione Egli lo farà. “…chi commette il peccato è schiavo del peccato” (Giovanni 8:34). Dio ti benedica

09 giugno 2019


Matteo 4:16

"Il popolo che stava nelle tenebre, ha visto una gran luce; su quelli che erano nella contrada e nell'ombra della morte una luce si è levata".


Gli abitanti dell’isola di Nias, vicino Sumatra erano anticamente cacciatori di teste. Un isolano diede il resoconto di cosa il vangelo di Gesù Cristo ha portato tra queste persone. “Noi eravamo come persone che si dibattevano in una palude fino a che non ci giunse il vangelo. Stavamo affondando sempre più profondamente e sul punto di perire, corpo ed anima, corrotti dal vivere in una morsa e logorati dalla costante paura degli spiriti maligni e dal terrore della morte. Poi abbiamo ascoltato la buona notizia di Gesù Cristo. Egli è morto e risorto per noi; Egli ha tolto la nostra colpa e ci ha dato qui ed ora una nuova vita, una vita eterna.” Un altro uomo, un africano del Camerun, ricordava come lui e la sua tribù tremavano al calar della notte per il timore degli spiriti maligni. Non si sentivano a loro agio nemmeno durante il giorno. Ma poi la luce del vangelo è penetrata nella loro oscurità ed ha portato loro libertà. Quando ebbero ricevuto il primo Nuovo Testamento nella propria lingua, racconta “Ora diventeremo forti. La Parola di Dio ci fortificherà.” La libertà dalla costrizione del peccato, la rottura dei legami della superstizione e della paura, il perdono dell’intera colpa della propria vita, questo è ciò che riceve colui che arrende la sua vita al Figlio di Dio e vive secondo la Sua Parola, a qualunque popolo appartenga. “Vi ho scritto queste cose, ……..perché siete forti e la Parola di Dio rimane in voi” (I Giovanni 2:14)

08 giugno 2019

CORDOGLIO

👇
https://www.youtube.com/embed/FFRsAdq8zFE?rel=0

Salmo 4

Al direttore del coro. Per strumenti a corda. Salmo di Davide. Quand'io grido, rispondimi, o Dio della mia giustizia; quand'ero in pericolo, tu m'hai liberato; abbi pietà di me ed esaudisci la mia preghiera! O figli degli uomini, fino a quando si farà oltraggio alla mia gloria? Fino a quando amerete vanità e andrete dietro a menzogna? [Pausa]

Sappiate che il SIGNORE si è scelto uno ch'egli ama; il SIGNORE m'esaudirà quando griderò a lui. Tremate e non peccate; sui vostri letti ragionate in cuor vostro e tacete. [Pausa]

Offrite sacrifici di giustizia, e confidate nel SIGNORE. Molti van dicendo: "Chi ci farà vedere la prosperità?" O SIGNORE, fa' risplendere su di noi la luce del tuo volto! Tu m'hai messo in cuore più gioia di quella che essi provano quando il loro grano e il loro mosto abbondano. In pace mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o SIGNORE, mi fai abitare al sicuro. Quando Davide scrisse questo salmo, si trovava in circostanze sfavorevoli, era oppresso dai suoi nemici. (v. 2). In aggiunta i raccolti erano scarsi, al punto che i suoi contemporanei chiedevano pessimisticamente: “Chi ci farà vedere la prosperità?” (v. 6). Davide non permise a queste cose di affliggerlo, trovò rifugio nel pregare il suo Dio, il Quale poteva mettere nel suo cuore più gioia di quella che si prova “quando il grano e il vino abbondano”. (v.7) Poteva Davide sdraiarsi sul suo letto in pace ed andare a dormire come al solito in questa difficile situazione? Noi sappiamo molto bene come i problemi quotidiani, i quale spesso sono meno seri di quelli di Davide, ci incalzano durante la notte e ci derubano del nostro sonno. Cosa poteva fare Davide? Come poteva riuscire a dimenticare ogni cosa? Egli basava la sua serenità sulla fedeltà di Dio: “In pace io mi coricherò e in pace dormirò, perché tu solo, o Eterno, mi fai abitare in sicurtà.” (v. 8) Sapeva di essere al sicuro in Dio, così si affidava a Lui. Perché avrebbe dovuto preoccuparsi dei suoi nemici, ed essere tormentato dal futuro? Ogni cosa è nelle mani di Dio. Questo gli dava la pace della mente e dell’anima. Non possiamo avere la stessa esperienza di Davide se mettiamo in Lui la nostra fede? “Il Signore mi esaudirà quando griderò a Lui, …. Offrite sacrifici
di giustizia e confidate nel Signore”. (v. 3-5)









06 giugno 2019

Genesi 9:9-17

 «Quanto a me, ecco, stabilisco il mio patto con voi, con i vostri discendenti dopo di voi  e con tutti gli esseri viventi che sono con voi: uccelli, bestiame e tutti gli animali della terra con voi; da tutti quelli che sono usciti dall'arca, a tutti gli animali della terra. Io stabilisco il mio patto con voi; nessun essere vivente sarà più sterminato dalle acque del diluvio e non ci sarà più diluvio per distruggere la terra». Dio disse: «Ecco il segno del patto che io faccio tra me e voi e tutti gli esseri viventi che sono con voi, per tutte le generazioni future.  Io pongo il mio arco nella nuvola e servirà di segno del patto fra me e la terra.  Avverrà che quando avrò raccolto delle nuvole al di sopra della terra, l'arco apparirà nelle nuvole; io mi ricorderò del mio patto fra me e voi e ogni essere vivente di ogni specie, e le acque non diventeranno più un diluvio per distruggere ogni essere vivente. L'arco dunque sarà nelle nuvole e io lo guarderò per ricordarmi del patto perpetuo fra Dio e ogni essere vivente, di qualunque specie che è sulla terra». Dio disse a Noè: «Questo è il segno del patto che io ho stabilito fra me e ogni essere vivente che è sulla terra».





Questo libro della legge non si allontani mai dalla tua bocca, ma meditalo, giorno e notte; abbi cura di mettere in pratica tutto ciò che vi è scritto; poiché allora riuscirai in tutte le tue imprese, allora prospererai.

 (Giosuè 1: 8)




Non frantumerà la canna rotta e non spegnerà il lucignolo fumante, finché non abbia fatto trionfare la giustizia.
e nel suo nome le genti spereranno.

(Matteo 12: 19-21)

Giovanni 14:6

“Io sono la via , la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”
Questa è una delle frasi più conosciute di Gesù. Egli aveva appena parlato del Suo ritorno alla “casa del Padre”, la quale non è altro che la gloria celeste, e che anche i suoi discepoli avrebbero raggiunto quella meta. Questo era, tuttavia, un pensiero completamente nuovo. Tommaso, uno dei discepoli, non riusciva a capire, una tale prospettiva andava oltre ogni sua capacità di immaginazione. Molti dei nostri lettori saranno d’accordo con lui. Ma Tommaso aveva già conosciuto il Signore in questi tre anni, e anche se il suo parlare gli sembrava misterioso, non poteva prenderlo alla leggera. Per noi la questione è: se somigliamo a lui in questo. Tommaso chiese: “Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo sapere la via?”(v.5). Il Signore diede allora la risposta significativa che è il versetto della nostra meditazione di oggi. Significativa non solo per Tommaso, ma anche per noi oggi. Gesù Cristo non è solo Colui che ci indica il Padre, ma anche la Via per raggiungerLo. Chiunque desidera mettersi a posto con Dio e conoscerlo come suo padre, può farlo solo attraverso Cristo. Gesù non era solo vero nel suo parlare e nella sua condotta, Egli è la verità. Solo attraverso di Lui noi possiamo apprendere l’intera verità su Dio, sul mondo e sull’umanità.



Ezechiele 3:18,19


Quando io dirò all'empio: Certo morirai! se tu non l'avverti, e non parli per avvertire quell'empio di abbandonare la sua via malvagia, e salvargli cosí la vita, quell'empio morirà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio, ed egli non si ritira dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso.

Incontriamo spesso persone che ci dicono che la presentazione del vangelo dovrebbe essere più amichevole, invitante e positiva di quanto succede frequentemente. Non si dovrebbe sempre evidenziare il “lato negativo” della minaccia della condanna eterna. Come dobbiamo rispondere? Il vangelo è certamente un invito amorevole di Dio all’umanità. E’ la buona notizia della redenzione attraverso la fede nel Signore Gesù Cristo. Mostra a chiunque è pronto a confessare la colpevolezza della propria vita davanti a Dio che è proprio l’amore di Dio ad aver aperto la via della salvezza “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giov. 3:16). E’ stato necessario per Dio dare il Suo Figliuolo come sacrificio sostitutivo, perché nella Sua giustizia Egli doveva giudicare il peccato. Diversamente nessuno sarebbe sfuggito alla condanna eterna. Sicché otteniamo la vita eterna attraverso la fede in Gesù Cristo o siamo perduti per l’eternità. Perciò ogni salvato ha la responsabilità di mettere in guardia il suo prossimo, come afferma il verso biblico di oggi. Avvertire non significa minacciare. Il soggetto del vangelo è infatti l’eternità. Così qualunque messaggio di gioia e felicità relativo solo a questa vita è pericoloso. Esso culla le persone in un falso senso di sicurezza e non corrisponde al messaggio di Dio per l’umanità. Possiamo vivere con un cuore gioioso solo se la questione dell’eternità è stata risolta.



Efesini 2:8,9
“Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;” (Efesini 2:8,9)

E’ piena estate. Nel caldo di mezzogiorno sto pedalando attraverso un parco accanto a prati inariditi per mancanza di acqua. C’è a stento qualcuno e il grande stagno è ancora sotto il sole brillante.
Improvvisamente mi fermo , preso alla sprovvista. Una tartaruga acquatica giace sotto un albero. Come ha fatto ad arrivare lì, così lontano dal suo ambiente naturale? Sta cercando disperatamente, con tutte le sue forze di muoversi da lì e tornare all’acqua così essenziale per la sua vita, ma senza alcun risultato.
Il suo guscio è troppo pesante e le sue gambe troppo deboli. Il terreno mostra le tracce dei suoi vani sforzi. Un passante ne ha pietà “Guarda come sta provando a salvarsi. Senza aiuto è sicuramente perduto.”
Con attenzione raccolgo la tartaruga, la porto allo stagno e la metto in acqua. Essa si immerge subito e nuota via. Poi torna di nuovo in superficie, allunga la sua grande testa rossa fuori dall’acqua e infine scompare. La creaturina è stata salvata da una terribile difficoltà. E’ così che Dio agisce con noi. Quando ci allontaniamo da Dio, non volendo vivere con Lui e sotto la Sua guida, lasciamo il nostro ambiente vitale al quale siamo stati destinati. Chiunque riconosce questa grave situazione è incline a fare sua la via per ritornare a Dio. E’ allora che ci accorgiamo che tutto ciò che noi facciamo è inutile. L’unica nostra possibilità è la fede attraverso la grazia di Dio. Ecco perché Gesù è morto “mentre eravamo ancora senza forza” (Romani 5:6)

Apocalisse 3:8

"Ecco ti ho posto davanti una porta aperta, che nessuno può chiudere."
Come aprire una porta chiusa.

Dio sta aprendo ogni giorno nuove porte in tutto il mondo, affinché le persone possano ascoltare la buona notizia di Gesù Cristo. Due credenti missionari in Africa raccontano come una porta chiusa fu aperta cinque anni fa. “Accanto al nostro lavoro nelle scuole, abbiamo ottenuto anche l’accesso ad una prigione. Mesi prima avevamo scritto chiedendo il permesso di recarci lì per predicare il vangelo ai detenuti. Non c’era stata risposta. Così ci andavamo occasionalmente per dare, ai visitatori in fila fuori, letteratura per i prigionieri. Una mattina che eravamo arrivati prima del solito incontrammo solo pochi visitatori. Non volendo tornare con tutti gli opuscoli chiedemmo alle guardie ai cancelli di poter entrare perché avevamo dei doni per i prigionieri per il Nuovo Anno. Come per miracolo le porte si aprirono e noi passammo attraverso tutti i controlli senza alcun problema. Iniziammo la distribuzione e ci fu addirittura un tumulto perché ognuno ne voleva una copia. All’improvviso apparve il capo carceriere della sezione giovanile e ci disse di seguirlo. In un’unità separata incontrammo più di duecento ragazzi sotto i diciotto anni. Non c’erano abbastanza opuscoli per tutti così promettemmo di tornare. Siamo strati lì nel frattempo altre tre volte.

Dio ci ha chiaramente mostrato che c’è una porta aperta anche per i prigionieri, così che possiamo dar loro la buona notizia. Ora spetta a loro di aprire la porta del loro cuore a Gesù Cristo.”




Contatti

Se desideri essere contattato per chiarimenti intorno alla nostra fede, scrivi una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica. rafcar44@gmail.com

Se vuoi puoi seguirci su RADIO EVANGELO FM 102,800 (Napoli)

http://radiomap.eu/it/play/evangelo-campania

01 giugno 2019



II Re 20:1-11

In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte. Il profeta Isaia, figlio di Amots, andò da lui, e gli disse: "Cosí parla il SIGNORE: Dà i tuoi ordini alla tua casa; perché tu morirai; non guarirai". Allora Ezechia voltò la faccia verso il muro e pregò il SIGNORE, dicendo: "SIGNORE ricòrdati, ti prego, che ho camminato davanti a te con fedeltà e con cuore integro, e che ho fatto ciò che è bene ai tuoi occhi". Ezechia scoppiò in un gran pianto. Isaia non era ancora giunto al centro della città, quando la parola del SIGNORE gli fu rivolta in questi termini: "Torna indietro, e di' a Ezechia, principe del mio popolo: Così parla il SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti guarisco; fra tre giorni salirai alla casa del SIGNORE. Aggiungerò alla tua vita quindici anni, libererò te e questa città dalle mani del re di Assiria, e proteggerò questa città per amor di me stesso, e per amor di Davide mio servo". Isaia disse: "Prendete un impiastro di fichi secchi!" Lo presero, e lo misero sull'ulcera, e il re guarì. Ezechia aveva detto a Isaia: "Da quale segno riconoscerò che il SIGNORE mi guarirà e che fra tre giorni salirò alla casa del SIGNORE?" E Isaia gli aveva risposto: "Eccoti da parte del SIGNORE il segno, da cui riconoscerai che il SIGNORE adempirà la parola che ha pronunziata: Vuoi tu che l'ombra si allunghi per dieci gradini ovvero retroceda di dieci gradini?" Ezechia rispose: "E facile che l'ombra s'allunghi per dieci gradini. No! L'ombra retroceda piuttosto di dieci gradini!" Il profeta Isaia invocò il SIGNORE, il quale fece retrocedere l'ombra di dieci gradini sui gradini di Acaz, sui quali era discesa.
Forse qualche volta ci siamo posti questa domanda, Dio può stravolgere la vita e cambiare le situazioni? La risposta è sì, il re Ezechia ne è testimone, aveva una malattia incurabile, per lui non c’era nessuna speranza di sopravvivenza, anche il profeta Isaia gli aveva dato da parte di Dio la sentenza di morte. Ma quando sembra che tutto sia finito, Dio ascolta la preghiera di Ezechia, una preghiera fatta con fede e col cuore, in lacrime invoca l’aiuto del Signore. Una preghiera fatta in questo modo arriva sicuramento davanti al trono del Signore e la Sua risposta non tardò. Il Signore parlò di nuovo al profeta Isaia ed egli riferì ad Ezechia la risposta, Dio gli concedeva altri quindici anni di vita. C’è guarigione presso Dio. Dio risponde e cambia le situazioni, anche le più difficili. Vorrei dirti che Dio può cambiare la tua vita, trasformarla, in modo miracoloso. Tutti gli uomini hanno bisogno di salvezza, questo è un dono che viene da Dio, “Perché il salario del peccato è la morte, ma il dono di Dio è la vita eterna in Cristo Gesú, nostro Signore.” ( Romani 6:23 ) Egli solo risponde e trasforma anche la tua vita.


















Meditazione


 SALMO 38:1
Io confesso il mio peccato, sono angosciato per la mia colpa.

Il Peccato.

Davide in questo Salmo pone in evidenza una parola che molti sottovalutano mentre altri la usano in modo improprio “peccato”. Il peccato oggi come allora ha lo stesso significato, Davide è cosciente del peccato, sente in lui gli effetti catastrofici e negativi che porta il peccato.

La colpa.

Riconosce che egli ha colpa e non un altro, lui ha peccato, il senso di colpa lo rende agitato, insoddisfatto e avvilito.

L'angoscia.

L’angoscia lo opprime, lo rende privo di forze, sente un senso di costrizione un’ansia che lo attanaglia. Quali conseguenze deleterie ha il peccato.

La speranza.

Davide ha una speranza nel suo cuore: la confessione a Dio. In un altro dei suoi meravigliosi Salmi scriveva: “Davanti a te ho ammesso il mio peccato, non ho taciuto la mia iniquità. Ho detto: "Confesserò le mie trasgressioni al SIGNORE", e tu hai perdonato l'iniquità del mio peccato.” ( Salmo 32:5 ) Davide sapeva di aver creduto in Dio il “giusto giudice”, ma anche in Dio il “grande perdonatore”. Vuoi acquistare pace nel tuo cuore? Cristo Gesù è Colui che intercede per te presso Dio, confessa il tuo peccato, non giustificarlo, e proprio come Davide sentirai la pace di Dio scendere nel tuo cuore.







Lettura Biblica

Lettura da: Romani 1:1

Paolo, servo di Cristo Gesú, chiamato a essere apostolo, messo a parte per il vangelo di Dio, che egli aveva già promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sante Scritture riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe di Davide secondo la carne, dichiarato Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santità mediante la risurrezione dai morti; cioè Gesú Cristo, nostro Signore, per mezzo del quale abbiamo ricevuto grazia e apostolato perché si ottenga l'ubbidienza della fede fra tutti gli stranieri, per il suo nome fra i quali siete anche voi, chiamati da Gesú Cristo a quanti sono in Roma, amati da Dio, chiamati a essere santi, grazia a voi e pace da Dio nostro Padre, e dal Signore Gesú Cristo. Prima di tutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesú Cristo riguardo a tutti voi, perché la vostra fede è divulgata in tutto il mondo. Dio, che servo nel mio spirito annunziando il vangelo del Figlio suo, mi è testimone che faccio continuamente menzione di voi chiedendo sempre nelle mie preghiere che in qualche modo finalmente, per volontà di Dio, io riesca a venire da voi. Infatti desidero vivamente vedervi per comunicarvi qualche carisma affinché siate fortificati; o meglio, perché quando sarò tra di voi ci confortiamo a vicenda mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. Non voglio che ignoriate, fratelli, che molte volte mi sono proposto di recarmi da voi (ma finora ne sono stato impedito) per avere qualche frutto anche tra di voi, come fra le altre nazioni. Io sono debitore verso i Greci come verso i barbari, verso i sapienti come verso gli ignoranti; cosí, per quanto dipende da me, sono pronto ad annunziare il vangelo anche a voi che siete a Roma. Infatti non mi vergogno del vangelo; perché esso è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede; del Giudeo prima e poi del Greco; poiché in esso la giustizia di Dio è rivelata da fede a fede, com'è scritto: "Il giusto per fede vivrà". L'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ingiustizia degli uomini che soffocano la verità con l'ingiustizia; poiché quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato. Benché si dichiarino sapienti, son diventati stolti, e hanno mutato la gloria del Dio incorruttibile in immagini simili a quelle dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili. Per questo Dio li ha abbandonati all'impurità, secondo i desideri dei loro cuori, in modo da disonorare fra di loro i loro corpi; essi, che hanno mutato la verità di Dio in menzogna e hanno adorato e servito la creatura invece del Creatore, che è benedetto in eterno. Amen. Perciò Dio li ha abbandonati a passioni infami: infatti le loro donne hanno cambiato l'uso naturale in quello che è contro natura; similmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono infiammati nella loro libidine gli uni per gli altri commettendo uomini con uomini atti infami, ricevendo in loro stessi la meritata ricompensa del proprio traviamento. Siccome non si sono curati di conoscere Dio, Dio li ha abbandonati in balía della loro mente perversa sí che facessero ciò che è sconveniente; ricolmi di ogni ingiustizia, malvagità, cupidigia, malizia; pieni d'invidia, di omicidio, di contesa, di frode, di malignità; calunniatori, maldicenti, abominevoli a Dio, insolenti, superbi, vanagloriosi, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori insensati, sleali, senza affetti naturali, spietati. Essi, pur conoscendo che secondo i decreti di Dio quelli che fanno tali cose sono degni di morte, non soltanto le fanno, ma anche approvano chi le commette.
ARTICOLI DI FEDE
CREDIAMO
ed accettiamo l'intera Bibbia come la ispirata Parola di Dio, unica infallibile ed autorevole regola della nostra fede e condotta (2° Timoteo 3:15-17; 2° Pietro 1:21; 1° Tessalonicesi 2:13).
CREDIAMO
in un solo Dio, Eterno, Onnipotente, Creatore e Signore di tutte le cose e che nella Sua unità vi sono tre distinte persone: Padre, Figliuolo, Spirito Santo (Efesini 4:6; Matteo 28:19; Luca 3:4-6; 1° Giovanni 5:17).
CREDIAMO
che il Signore Gesù Cristo fu concepito dallo Spirito Santo ed assunse la natura umana in seno di Maria Vergine. Vero Dio e vero uomo (Giovanni 1:1,2,14; Luca 1:34,35; Matteo 1:23).
CREDIAMO
nella Sua vita senza peccato, nei Suoi miracoli, nella Sua morte vicaria, nella Sua resurrezione, nella Sua ascensione alla destra del Padre, nel Suo personale ed imminente ritorno sulla terra in potenza e gloria per stabilire il Suo Regno (1° Pietro 2:22; 2° Corinzi 5:21; Atti 2:22; 1° Pietro 3:18; Romani 1:4; 2:24; 1° Corinzi 15:14; Atti 1:9-11; Giovanni 14:1-3; 1° Corinzi 15:25).
CREDIAMO
nell'esistenza degli angeli creati tutti puri e santi e che una parte di questi, per diretta azione di satana, sono caduti in una corruzione e perdizione irreparabile, i quali con lui saranno eternamenti puniti (Matteo 25:41; Efesini 6:11-12).
CREDIAMO
che l'unico mezzo di purificazione e per il ravvedimento è la fede nel prezioso sangue di Cristo (Romani 3:24,25; 1° Pietro 1:18,19; Atti 2:38; Efesini 2:8).
CREDIAMO
che la rigenerazione (nuova nascita) per opera dello Spirito Santo è assolutamente essenziale per la salvezza (Giovanni 3:3; 1° Pietro 1:23; Tito 3:5).
CREDIAMO
nella liberazione dalla malattia mediante la guarigione divina, secondo le Sacre Scritture, per la preghiera, per la somministrazione dell'unzione dell'olio, per l'imposizione delle mani (Isaia 53:4-5; Matteo 8:16,17; 1°Pietro 2:24; Marco 16:17,18; Giacomo 5:14-16).
CREDIAMO
al battesimo nello Spirito Santo, come esperienza susseguente a quella della nuova nascita che si manifesta, secondo le Scritture, con il segno iniziale del parlare in altre lingue e, praticamente con una vita di progressiva santificazione, nell'ubbidienza a tutta la verità delle Sacre Scritture, nella potenza per l'annuncio di "TUTTO L'EVANGELO" al mondo (Atti 2:4; 8:12-17; 10:44-46; 11:14-16; 15:7-9; 19:2-6; Atti 2:42-46; Marco 16:20; Giovanni 16:13; Matteo 28:19,20).
CREDIAMO
ai carismi e alle grazie dello Spirito Santo nella vita dei cristiani che, nell'esercizio del sacerdozio universale dei credenti, si manifestano per l'edificazione, l'esortazione e la consolazione della Comunità Cristiane e, conseguentemente, della società umana. (1° Corinzi 12:4-11; Galati 5:22; Ebrei 13:15; Romani 12:1).
CREDIAMO
ai ministeri del Signore glorificato, quali strumenti di guida, d'insegnamento, di elevazione e di servizio nella Comunità Cristiana, rifuggendo da qualsiasi forma gerarchica (Efesini 1:22,23; 4:11-13; 5:23; Colossesi 1:18).
CREDIAMO
all'attualità e alla validità delle deliberazioni, riportate in Atti capitolo quindici, del Concilio di Gerusalemme.
CREDIAMO
alla resurrezione dei morti, alla condanna dei reprobi e alla glorificazione dei redenti (Atti 15:28,29; 16:4).
CREDIAMO
il battesimo in acqua per immersione, nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, per coloro che fanno professione della propria fede nel Signore Gesù Cristo come loro personale Salvatore (Matteo 28:18,19; Atti 2:38; 8:12).
CELEBRIAMO
la Santa Cena, sotto le due specie del pane e del vino, rammentando così la morte del Signore ed annunziandone il ritorno, amministrata a chiunque sia stato battezzato secondo le regole dell'Evangelo e viva una vita degna e santa davanti a Dio ed alla società (1° Corinzi 11:13; 26:29; Luca 22:19).



E Gesù disse loro: Andate per tutto il mondo e predicate l'evangelo ad ogni creatura. ( Marco 16:15 )

L'unico soggetto della nostra fede è Cristo il Figlio di Dio.







Atti 2 Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo. Improvvisamente si fece dal cielo un suono come di ...