Ezechiele 3:18,19
Quando io dirò all'empio: Certo morirai! se tu non l'avverti, e non parli per avvertire quell'empio di abbandonare la sua via malvagia, e salvargli cosí la vita, quell'empio morirà per la sua iniquità; ma io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ma, se tu avverti l'empio, ed egli non si ritira dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso.
Incontriamo spesso persone che ci dicono che la presentazione del vangelo dovrebbe essere più amichevole, invitante e positiva di quanto succede frequentemente. Non si dovrebbe sempre evidenziare il “lato negativo” della minaccia della condanna eterna. Come dobbiamo rispondere? Il vangelo è certamente un invito amorevole di Dio all’umanità. E’ la buona notizia della redenzione attraverso la fede nel Signore Gesù Cristo. Mostra a chiunque è pronto a confessare la colpevolezza della propria vita davanti a Dio che è proprio l’amore di Dio ad aver aperto la via della salvezza “Perché Dio ha tanto amato il mondo che ha dato il Suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in Lui non perisca, ma abbia vita eterna.” (Giov. 3:16). E’ stato necessario per Dio dare il Suo Figliuolo come sacrificio sostitutivo, perché nella Sua giustizia Egli doveva giudicare il peccato. Diversamente nessuno sarebbe sfuggito alla condanna eterna. Sicché otteniamo la vita eterna attraverso la fede in Gesù Cristo o siamo perduti per l’eternità. Perciò ogni salvato ha la responsabilità di mettere in guardia il suo prossimo, come afferma il verso biblico di oggi. Avvertire non significa minacciare. Il soggetto del vangelo è infatti l’eternità. Così qualunque messaggio di gioia e felicità relativo solo a questa vita è pericoloso. Esso culla le persone in un falso senso di sicurezza e non corrisponde al messaggio di Dio per l’umanità. Possiamo vivere con un cuore gioioso solo se la questione dell’eternità è stata risolta.
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